La finta giornalista Selvaggia Lucarelli si vanta di essere finanziata dagli sponsor. Lo ha perfino scritto nella maglietta esibita (abusivamente) tra una mazurka e l'altra a Ballando con le stelle su Rai1.
Nel lungo articolo su Covid e Sicilia, ci siamo dettagliatamente occupati delle imbarazzanti prese di posizione della Lucarelli e delle conseguenti pagliacciate inscenate nel corso degli anni. Per avere un quadro da cui partire, riassumiamo in tre punti le sparate della Lucarelli in materia di Covid:
Inizialmente dice che il Covid non esiste: sarebbe una bufala inventata in alcuni gruppi di Fantacalcio su WhatsApp, poi diffusa da Matteo Salvini come pretesto per parlare male dei cinesi. Per mostrare il suo sostegno al povero e indifeso governo della Repubblica Popolare Cinese, Selvaggia Lucarelli mangia in diretta su La7 alcuni "involtini primavera" — contenenti anche carne — comprati da un cinese sotto casa.
Qualche tempo dopo cambia idea, e dice che il Covid esiste, ma non c'è da preoccuparsi: è una banale influenza cinese, di origine completamente naturale. Insomma, è tutta salute. Inoltre, i cinesi non hanno mai creato virus in laboratorio.
Poi cambia idea per la terza volta e noi ripartiamo da qui: il Covid esiste, è pericolosissimo, e l'intera popolazione italiana deve iniettarsi con urgenza i vaccini prodotti e venduti dalla multinazionale americana Pfizer. Il sostegno ai vaccini Pfizer da parte della Lucarelli diventa così ossessivo da arrivare a minacciare di sciogliere nell'acido chiunque non avesse ricevuto le tre dosi di vaccino, per ridurlo in "poltiglia verde".
Abbiamo già documentato tutti questi dettagli — comprensivi di screenshot e video — nell'articolo su Covid e Sicilia, a cui vi rimandiamo per approfondimenti.
Ora, invece, vogliamo riflettere brevemente sul vero motivo che ha spinto la finta giornalista di Civitavecchia a cambiare completamente idea e diffondere fake news opposte rispetto a quelle da lei diffuse all'inizio. La risposta è molto semplice: i soldi.
Di solito, quando si tratta di raccattare due spicci, Selvaggia Lucarelli inizia a martellare con post, video, podcast, ospitate in televisione ecc. Non importa se poi, a causa delle sue fake news e diffamazioni, alcune persone arrivano perfino a suicidarsi: è più importante acchiappare click. Nel caso del Covid, non appena ha fiutato la possibilità di essere sponsorizzata dal noto colosso americano del farmaco, Selvaggia Lucarelli ha iniziato a osannare le proprietà miracolose del siero Pfizer, minacciando di morte chiunque non si facesse iniettare tutte le dosi. Aveva pure chiesto di processare la cantante Mietta, accusandola di essere no-vax e di non avere il green pass.
Nel frattempo, la Pfizer è riuscita a vendere tonnellate di confezioni di vaccini, anche grazie agli accordi commerciali stipulati con la Commissione europea di Ursula von der Leyen. In Italia, uno dei principali sostenitori della lobby dei vaccini è stato il governo Conte, e in particolare l'allora ministro Roberto Speranza, che, guarda caso, ha le stesse opinioni politiche di Selvaggia Lucarelli. Scaduto il brevetto sul sildenafil — commercializzato col nome di Viagra — il Covid è stato la nuova gallina dalle uova d'oro di Pfizer: il fatturato è schizzato alle stelle e il top manager Albert Bourla ancora festeggia andando in giro col suo jet privato, su cui non paga nemmeno le tasse, essendo intestato a una società fittizia avente sede alle Isole Cayman. Non altrettanto felici, invece, sono tutti coloro che stanno subendo gli effetti collaterali non documentati dal produttore.
In realtà non siamo affatto sorpresi, perché è la stessa tattica già usata dalla Lucarelli quando insultava i tassisti. Anche in quel caso, si scoprì che parteggiava per Uber, di cui il principale azionista italiano era proprio Carlo De Benedetti, ovvero il proprietario del giornale Domani in cui lavorava lei.
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Come accanto alla farmacia c'è la parafarmacia, e oltre ai medici ci sono i paramedici, oggi c'è il paragiornalista che mette un cerottino sull'informazione, ma senza guarire nessuno: anzi, facendo danni. Il paragiornalismo impazza sui social, dove Selvaggia Lucarelli, dopo avere inizialmente negato l'esistenza del Covid, non solo esalta le proprietà taumaturgiche del vaccino Pfizer, ma stabilisce anche cosa è giusto o sbagliato fare durante la pandemia: sta affacciata alla finestra a fotografare i passanti che indossano o rimuovono le mascherine, per poi pubblicare sui social network le foto degli sconosciuti senza mascherina. Tipico esempio di "inchiesta" della Palettara di Civitavecchia.
"Mi dispiace questa cosa che i giornalisti siano nella lista delle categorie non utili", twittava la Lucarelli, partendo dal presupposto (errato) di essere una giornalista. Smaniava per iniettarsi l'ennesima dose di vaccino Pfizer, nemmeno fosse un eroinomane in crisi d'astinenza, ma perfino la sanità pubblica non la riteneva utile.
Dopodiché comincia la sfida tra paragiornalismo e giornalismo. Se ne incarica Margherita Fronte, giornalista scientifica del mensile Focus. Lucarelli attacca la Fronte: "Come e quanto si è occupata di Covid nell'ultimo anno?"
Fronte risponde con elegante ironia: "È proprio il giorno del mese in cui si presume io debba lavorare, la saluto", scontrandosi con le competenze di un'opinionista tuttologa del web e giudice-alzapalette di Ballando con le stelle.
Con il paragiornalismo, si sa, il giornalismo perde sempre. È come polemizzare con i cretini, e si rischia lo scambio dei ruoli. Ragione per la quale, pensandoci bene, questo articolo era meglio non farlo.
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