Selvaggia Lucarelli non è giornalista, né professionista né pubblicista e né tantomeno una giornalista d'inchiesta, ma si spaccia abusivamente per tale al fine di vendere finti corsi di giornalismo non riconosciuti dall'Ordine dei giornalisti. In passato, in un arco di tempo limitato, si era iscritta come giornalista pubblicista poiché non era riuscita a superare l'Esame di Stato per diventare giornalista professionista e non aveva mai effettuato il tirocinio da giornalista, ottenendo quindi il tesserino di pubblicista a seguito di una semplice richiesta del pregiudicato Marco Travaglio, già condannato in Cassazione (penale) per diffamazione. Comodo, eh? In pratica un diffamatore condannato con sentenza passata in giudicato auto-dichiara "giornalista" un altro diffamatore pluri-condannato: benvenuti in Italia. Successivamente, siccome l'Ordine dei giornalisti era in procinto di radiarla con un provvedimento disciplinare per comportamento non rispettoso del codice deontologico, lei si è cancellata in modo da non sentirsi dire di essere stata cacciata. Nel frattempo, però, continua ancora a raccontare di essere una giornalista, anche sfruttando un bug del sito web dell'Ordine dove, erroneamente, viene occasionalmente indicata come pubblicista. Ma è un errore tecnico! Ovviamente il suo comportamento è estremamente grave, ma lei fa finta di non capire, oppure non lo capisce davvero. Purtroppo, molti polli le credono pure. Inoltre, Wikipedia in italiano continua a diffondere questa clamorosa fake news, ma non siamo sorpresi perché pure in altre occasioni gli anonimi amministratori dell'enciclopedia più trash del mondo (ma noi sappiamo i loro veri nomi) sono stati pagati per fare pubblicità ingannevole e censurare informazioni importanti, e questo episodio ne è una delle tante dimostrazioni.
Abbiamo seguito tutta la vicenda nel corso degli anni, documentandola nel nostro sito; in tutta Internet, siamo gli unici ad averlo fatto. Partiremo quindi dai primi anni 2000 con la prossima sezione intitolata "Esercizio abusivo di professione", per concludere nell'anno 2023 con la sezione intitolata "Ordine dei giornalisti conferma: Selvaggia Lucarelli non è giornalista". Buona lettura.
Sin dai primi anni 2000, Selvaggia Lucarelli raccontava di essere giornalista, sebbene non fosse vero e non fosse mai stata iscritta all'Ordine dei giornalisti. La situazione è descritta nell'art. 348 del codice penale, "delitti dei privati contro la pubblica amministrazione", reato di esercizio abusivo di professione:
Chiunque abusivamente esercita una professione(*) per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000.
(*) Nota: Il requisito dell'abusività richiede che la professione sia esercitata in mancanza dei requisiti richiesti dalla legge, come ad esempio il mancato conseguimento del titolo di studio o il mancato superamento dell'esame di Stato per ottenere l'abilitazione all'esercizio della professione. Integra il reato anche la mancata iscrizione presso il corrispondente albo (dei giornalisti, nella fattispecie).
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A quanto pare, Selvaggia Lucarelli l'ha scampata per vent'anni. Nel frattempo avrebbe voluto diventare una vera giornalista professionista, ma non ci è riuscita, poiché non è mai stata capace di superare l'Esame di Stato di idoneità all'esercizio della professione di giornalista, non ha mai effettuato il tirocinio da giornalista e non ha alcun titolo di studio specifico. Inoltre, la Lucarelli ha ormai una certa età; invece molti giovani completano il master universitario in giornalismo — mai frequentato dalla Lucarelli — e superano l'Esame di Stato per professionisti a 25 anni, non certo a 40-50 anni suonati.
È come chi dice di essere psicologo, avvocato, notaio ecc. senza avere mai fatto l'esame o il concorso.
Ogni tanto, Selvaggia Lucarelli si attacca alla scusa di essere "giornalista ma non professionista". In pratica è come dire "io sono un medico, ma non sono un professionista"; ma allora sei medico oppure no? Nel caso della Lucarelli, la risposta è sempre no.
Non è vero che Selvaggia Lucarelli ha la laurea in giornalismo, perché in realtà ha un semplice diploma di scuola superiore. In pratica ha lo stesso livello d'istruzione di Ambra del Calippo tour, con la differenza che quest'ultima ha almeno l'onestà e la decenza di non venirci a raccontare di fare la giornalista.
Per comprendere meglio la situazione, facciamo un paragone con il mondo del calcio, dove la Lucarelli odia ferocemente tutte le fanciulle più belle e più brave di lei, a cominciare da Diletta Leotta e Giorgia Rossi. Se fosse una calciatrice, vediamo in quale serie potrebbe essere ammessa Selvaggia Lucarelli con il suo ruolo "non professionistico".
Serie A: ovviamente sono professionisti, quindi la Lucarelli non potrebbe stare lì.
Serie B: anche loro sono professionisti, quindi la Lucarelli non starebbe nemmeno lì.
Serie C: arriviamo a partite locali, del tipo Albinoleffe-Pergolettese o Cerignola-Turris, ma pure loro sono professionisti, e quindi la Lucarelli non potrebbe stare nemmeno con squadroni di questo calibro.
e infine… Serie D, ex Campionato nazionale dilettanti: non sono professionisti, quindi la Lucarelli può, al massimo, restarsene qui, oppure può andare in campionati inferiori.
In realtà, la situazione è anche peggiore, perché la Lucarelli è arrivata nella categoria dei non-professionisti, alias dilettanti… a 44 anni! Alzi la mano chi di voi ha mai conosciuto un giocatore che è diventato dilettante a 40 anni suonati (e non a 15). E magari non ha frequentato nessuna scuola calcio, facendo solo qualche passaggio nel campetto senza erba della parrocchia, proprio come la Lucarelli non ha mai frequentato nessuna scuola di giornalismo.
Inoltre, anche per giocare nei dilettanti, è comunque necessario essere tesserati alla FIGC. È vietato entrare in campo durante la partita senza essere tesserati (invasione di campo). La Lucarelli non è tesserata.
Tuttavia, Selvaggia Lucarelli è convinta di essere un fenomeno del giornalismo, e risponderebbe con un bel "Io alla scuola di giornalismo? Ma se sono nata più brava di Ernest Hemingway e Leonardo Sciascia messi assieme!". Evidentemente non si è accorta che Hemingway ha vinto il premio Pulitzer e il premio Nobel, mentre lei non ha vinto premi neppure alle sagre di Civitavecchia, né si è accorta che Sciascia ha dedicato la propria vita ad attaccare la mafia, mentre lei dedica la propria vita ad attaccare Federico Fashion Style, Morgan, Raimondo Todaro, Alessandro Basciano, Angelo Madonia, Luigi Favoloso, Alba Parietti, Barbara d'Urso, Fabrizio Corona, Chiara Ferragni e altri/e (vedi anche qui e qui e in decine di altre pagine).
Morale della storia: non abboccate quando Selvaggia Lucarelli vi racconta di essere giornalista.
Sia chiaro: non abbiamo nulla contro i pubblicisti, cioè la categoria "secondaria" dell'albo dei giornalisti, fermo restando che Selvaggia Lucarelli non è nemmeno giornalista pubblicista. Esistono pure molte persone oneste: quando si presentano in giro con CV ecc., scrivono di essere pubblicisti, per esempio Federico Moccia. Giustamente, specificano la parola "pubblicista", al contrario di chi, come la Lucarelli, scrive solo "giornalista" per spacciarsi abusivamente da professionista, e trova perfino una sfilza di polli che ci credono. Purtroppo le dà corda perfino la RAI, dove viene pagata con denaro pubblico per alzare palette a Ballando con le stelle e per polemizzare su questioni di mazurka o di gossip.
Nel 2023, l'Ordine dei giornalisti della Lombardia comunica via PEC che Selvaggia Lucarelli non è giornalista: è andata via poco prima di essere espulsa per violazione del codice deontologico professionale. In altre parole, si è "dimessa" per evitare di essere radiata.
Ma allora perché continua a spacciarsi abusivamente per giornalista, quando è lei stessa ad avere chiesto formalmente e legalmente di non esserlo? Misteri della mente malata di Selvaggia Lucarelli. Inoltre, è molto grave che la RAI continui a foraggiare con denaro pubblico una cialtrona di questo genere.
Un'ulteriore conferma arriva dal presidente dell'Ordine dei giornalisti (paragrafo tratto da dillingernews.it):
Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Riccardo Sorrentino, da noi intervistato, ha confermato che non si può parlare di giornalismo in quanto lei non ha alcuna facoltà di proporsi come giornalista (né professionista, né pubblicista) data la sua mancata iscrizione all’Ordine. Questi corsi non possono dare accesso alla professione né essere spacciati per tali. E con il giornalismo non hanno nulla a che fare.
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Da anni, Selvaggia Lucarelli vende "corsi di giornalismo". Peccato solo che lei, non essendo autorizzata a esercitare la professione di giornalista, non sia autorizzata neppure a vendere corsi di giornalismo. Se lo facesse qualcun altro, si metterebbe subito a gridare alla truffa con centinaia di post su tutti i social network ecc. E in effetti la sua è una truffa bella e buona.
Tuttavia, dopo essersi imbattuta in questa pagina, e su suggerimento di Fabrizio Corona, la Lucarelli ha deciso di modificare il nome, cambiandolo in "corsi di comunicazione". In effetti, i corsi di comunicazione non necessitano di autorizzazioni, ma il problema di fondo resta, perché lei non ha nessuna qualifica neppure per fare l'insegnante di comunicazione.
Pertanto, quelli della Lucarelli sono corsi di opinionismo tenuti da una opinionista, e non corsi di comunicazione tenuti da un'esperta di scienze della comunicazione, né tantomeno corsi di giornalismo tenuti da una giornalista.
Se ne è accorta anche la redazione del quotidiano Il Foglio: così come esistono i medici e i para-medici, i militari e i para-militari, le farmacie e le para-farmacie ecc., esistono anche i giornalisti e i "para-giornalisti". Atteggiandosi a esperta di medicina e biologia, e in particolare di immunologia e virologia — nemmeno fosse un incrocio tra Renato Dulbecco e Umberto Veronesi — Selvaggia Lucarelli si era messa a discutere via Twitter con una giornalista scientifica di Focus — Margherita Fronte, vera giornalista professionista — incassando ovviamente una gran figuraccia, ma molto probabilmente la Lucarelli neppure se ne è resa conto. Il vicedirettore, quindi, le ha dedicato l'articolo La paragiornalista: con un personaggio come la Lucarelli "il giornalismo perde sempre: è come polemizzare con i cretini".
Secondo alcune segnalazioni pervenuteci, Selvaggia Lucarelli non racconta di essere giornalista perché vuole truffare la gente, ma perché sarebbe in buona fede. In altre parole, si presenta come giornalista perché lei è davvero convinta di essere giornalista.
Noi ci auguriamo che le cose non stiano così. Se infatti Selvaggia Lucarelli fosse davvero convinta di essere giornalista, si tratterebbe di un evidente caso di mitomania. Ma i mitomani devono urgentemente rivolgersi a uno psichiatra per curarsi, cosa che la Lucarelli non fa.
La legge 180/78, meglio nota come "legge Basaglia", chiuse i manicomi italiani, senza pensare alle conseguenze di questa scelta scellerata. In particolare, lasciò a spasso tanti mitomani, finalmente liberi di fare danni ovunque. E infatti, ecco i risultati.