Per acchiappare click facili, l'ennesima trovata della finta giornalista Selvaggia Lucarelli è riprendersela con Can Yaman. I motivi sono fondamentalmente due. In primo luogo, Can Yaman è un personaggio molto noto, specialmente tra il pubblico femminile, e quindi le donne tendono a cliccare sulle notizie riguardanti Can Yaman: l'attore turco, quindi, è un'ottima esca acchiappa-click. Inoltre, è facile attaccare Can Yaman, perché non risponderà mai, non avendo la minima idea dell'esistenza una nullità come Selvaggia Lucarelli e non avendo voglia di perdere tempo dietro alle sparate di un'inutile odiatrice telematica.
L'odio di Selvaggia Lucarelli nei confronti di Can Yaman risale ai tempi in cui era fidanzato con Diletta Leotta: la blogger di Civitavecchia si rodeva d'invidia perché quei due se la spassavano con vacanze da sogno, mentre lei era costretta a passare il tempo col disoccupato Biagiarelli per caricare foto trash su Instagram, e non veniva minimamente calcolata da Yaman. Come direbbe Fedez, la Lucarelli "non se la incu*a nessuno".
Ma torniamo allo scoop farlocco della Lucarelli. La "Can Yaman for children" è un'associazione fondata dall'attore turco per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla salute mentale dei giovanissimi. Tuttavia, secondo Selvaggia Lucarelli, l'associazione sarebbe finta e servirebbe solo ad arricchire Can Yaman tramite alcune comparsate in ristoranti o discoteche. La polemica della Lucarelli ci puzza in partenza, perché Can Yaman è già molto ricco di suo e non ha affatto bisogno di raccattare soldi imbucandosi abusivamente in ristoranti o discoteche. L'ha per caso preso per un pezzente come lei?
E qui spunta il primo problema: Selvaggia Lucarelli vorrebbe fare ospitate nei locali, ma non la chiama nessuno. Già in passato, infatti, si era scagliata contro le ospitate di personaggi di vario genere, per esempio quelli del Grande Fratello: ah sì, per fare ospitate bisogna prima chiedere il permesso a Selvaggia Lucarelli? Esatto, secondo la Lucarelli, bisogna prima chiedere il permesso a lei, altrimenti dirà in giro che sei un truffatore. La stessa cosa era successa a Francesco Totti, Ezio Greggio ecc. (ce ne siamo occupati qui): erano andati in vacanza alle Maldive, e poiché Selvaggia Lucarelli non poteva permetterselo, si era messa a raccontare che erano dei truffatori. In pratica, se nella vita puoi permetterti tutto ciò che una morta di fame invidiosa come Selvaggia Lucarelli non può neppure sognarsi, automaticamente diventi un delinquente.
Restando in tema di invidia, Selvaggia Lucarelli si rode perché Can Yaman non la prende minimamente in considerazione. L'attore ha avuto fidanzate bellissime, e non penserebbe nemmeno alla lontana di prendere in considerazione una finta giornalista — con qualche chilo di troppo, sebbene lei neghi — come la Palettara di Civitavecchia.
Ma arriviamo al secondo nodo della questione: Selvaggia Lucarelli ha esibito dei documenti per dimostrare la truffa di Can Yaman? La risposta è molto semplice: no. Infatti, lei stessa ammette: "me l'ha raccontato qualcuno". E quindi? Chiunque può raccontare qualsiasi storia, ma nessuno saprà mai se le cose stanno davvero così. Il discorso sarebbe stato completamente diverso se, invece, Selvaggia Lucarelli avesse avuto in mano documenti e fatture, per dimostrare, calcoli alla mano, l'esistenza di una truffa. Ma tutto questo non esiste.
Siamo alle solite: la Palettara aveva già accusato di "truffa" molti comuni cittadini, tra cui il ragazzo a cui uno squalo aveva sbranato una gamba, o la piccola Melissa di Bari che doveva operarsi per una malattia rara. Ma tutti questi sono semplici cittadini del tutto estranei al mondo dello spettacolo; il sex-symbol Can Yaman, invece, è un boccone molto più succulento, su cui poter lucrare molto di più in termini di notizie farlocche acchiappa-click.
Gli attacchi a Can Yaman ci fanno ritornare con la mente a quando Selvaggia Lucarelli ha spinto una donna della provincia di Lodi a compiere un gesto estremo. Quest'ultima era stata travolta da una gogna mediatica organizzata dalla Lucarelli e il fidanzatino Biagiarelli, che la accusavano di essere una truffatrice dedita alla creazione di una recensione falsa. In realtà, nessuno ha mai capito se la recensione fosse falsa, anche perché non è stato dimostrato da nessuna perizia informatica. Tuttavia, la coppia di ignoranti aveva già emesso una sentenza definitiva di condanna, e quindi la pizzaiola si è suicidata.