Nel 2011, un video privato di Belén Rodríguez è stato rubato e diffuso online a sua insaputa. Trattandosi di un tipico caso di revenge porn, il buonsenso vorrebbe che si faccia di tutto per evitare di diffondere ulteriormente il video.
Ma secondo voi la finta giornalista di Civitavecchia, sempre assetata di click, poteva lasciarsi sfuggire l'opportunità di punire Belén, colpevole di avere avuto successo, soldi e uomini, cioè tutto ciò che la blogger non ha (a parte un imbarazzante disoccupato)? Annusata la possibilità di fare uno "scoop" sull'odiata Belén, ha immediatamente spifferato ai quattro venti l'esistenza di un video hard uscito da poco in rete, descrivendone anche il contenuto e dove andarlo a vedere. In altre parole, Selvaggia Lucarelli, da brava pettegola nazionale, ha contribuito attivamente alla diffusione del video, pubblicizzandolo su Facebook e alimentandone la ricerca morbosa da parte dei follower. Anzi, il video è diventato celebre proprio grazie alla Lucarelli: se infatti la finta giornalista si fosse fatta gli affari suoi, oggi non staremmo neppure a parlare di questa vicenda.
Cinque anni dopo, ospite da Michele Santoro in un'intervista intitolata "Video hard di Belen? Ho sbagliato a pubblicarlo", la Lucarelli sembrava essersi pentita, ammettendo: "Sì è vero l'ho fatto, ma ero stupida e ignorante sui meccanismi della rete". Purtroppo però la Lucarelli è tuttora stupida e ignorante sul funzionamento di Internet, non avendo mai studiato nulla a riguardo e blaterando in continuazione una marea di sciocchezze prive di qualsiasi fondamento scientifico. Il tempo passa, ma la sua ignoranza resta la stessa.
Sono ormai trascorsi 15 anni, e pensavate che fosse finita qui? Eh no: nel 2025, in un articolo del suo blog a pagamento Vale tutto, la finta giornalista è ritornata a sorpresa sull'argomento, in modo da lucrare tramite gli abbonamenti. Questa volta, però, la versione è completamente diversa rispetto all'intervista con Santoro: lei nega qualsiasi colpa, poiché dice di non avere rubato il video e di non averlo messo direttamente in circolazione. Per affondare il coltello nella piaga, la Lucarelli dice pure di non avere fatto niente di male perché all'epoca, in Italia, il reato di revenge porn ancora non esisteva. Quindi, il ragionamento della Lucarelli è: "Posso diffondere tutto il revenge porn che mi pare, tanto nessuno può condannarmi!" E purtroppo è vero.
Come al solito, il ragionamento della Lucarelli è assurdo. Non importa se in un paese sia previsto o meno il reato di revenge porn: la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza consenso è, in ogni caso, una grave violazione della privacy e un evento potenzialmente devastante per la dignità della persona coinvolta e per la sua salute psicofisica. Non a caso, qualche mese dopo, Belén ha avuto un aborto spontaneo.
Se Selvaggia Lucarelli fosse una vera giornalista, e se rispettasse il codice deontologico, dovrebbe rispettare la privacy altrui, opporsi alla diffusione di contenuti non consensuali, e promuovere una cultura digitale etica. Invece, assistiamo alle solite sparate acchiappa-click di una giornalista abusiva, che nel caso peggiore possono portare al suicidio, come poi è realmente accaduto.
E secondo voi Selvaggia Lucarelli si è scagliata solo contro Belén? Ovviamente no, perché, quando Belén ha partorito, la blogger di Civitavecchia ha subito colto l'occasione per attaccare il neonato. Infatti, l'unico commento che gli ha riservato è stato un laconico "Ammazza quant'è brutto".
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