Giovanna Pedretti è il nome di una donna morta dopo le pesanti molestie di Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli. Ufficialmente, l'unico aggressore era Biagiarelli, ma in realtà l'operazione era stata architettata dalla Lucarelli, promuovendo l'imbarazzante Biagiarelli al ruolo di ispettore-investigatore. Biagiarelli è un disoccupato senza alcun titolo di studio — come la Lucarelli, con la differenza che quest'ultima si spaccia abusivamente per giornalista — e da anni va alla disperata ricerca di visibilità con comparsate su trasmissioni Rai e Mediaset: dopo alcuni anni come valletto di Antonella Clerici nel ruolo di aiuto-cuoco, ricordiamo, per esempio, la ridicola ospitata da Bianca Berlinguer su Rete4, in cui si presentava magicamente come "esperto di trattori, di agricoltura e di cambiamenti climatici". La finta giornalista Lucarelli ha pensato bene di fargli acquisire visibilità scagliandolo contro una sconosciuta ristoratrice della provincia di Lodi, nel tentativo di far emergere una "truffa" di cui parlare per vendere abbonamenti.
Ma in cosa consisteva la fantomatica truffa? La Lucarelli diceva di avere letto una recensione nel sito di un ristorante, e secondo lei la recensione era falsa. Quindi, la ristoratrice Giovanna Pedretti aveva commesso una truffa. Di conseguenza, la ristoratrice andava fatta a pezzi mediaticamente. Infine, la "notizia" andava diffusa il più possibile sui social network, in modo da raccattare "mi piace" e dare visibilità ai due improvvisati "giornalisti d'assalto".
In realtà, il cosiddetto ristorante di Giovanna Pedretti aveva una capienza massima di otto coperti: era quindi una piccola pizzeria di paese — Sant'Angelo Lodigiano — con un paio di tavoli. Biagiarelli e Lucarelli, da sempre alla disperata ricerca di sponsor (vedere foto in basso) si guardano bene dall'attaccare grandi multinazionali della ristorazione come McDonald's ecc., e preferiscono riprendersela con comuni cittadini che tirano a campare per arrivare a fine mese in un locale modesto.
Inoltre, non è esistita nessuna truffa, perché la ristoratrice Giovanna Pedretti non ha mai guadagnato nulla tramite la recensione. Al contrario, si poteva parlare di truffa se, usando un sistema di recensioni false, qualcuno ne avesse tratto profitto. Ma qui non c'è mai stato niente di tutto questo.
La recensione falsa era semplicemente un prodotto della mente della blogger di Civitavecchia, perché, per dimostrarne la falsità e l'origine, sarebbe servita una perizia informatica. Tuttavia, la Lucarelli non ha mai effettuato perizie informatiche, anche perché, nella sua profonda ignoranza in materia, non ha neppure idea di cosa siano.
In sostanza, la Lucarelli ragiona così: io vedo una recensione, secondo me è falsa, e allora vado in giro a gettare merda all'impazzata sulla persona che secondo me ha scritto la recensione. Poco importa se poi quella persona muore: è più importante acchiappare click e "mi piace" per vendere abbonamenti. Infatti, la Lucarelli era in procinto di lanciare un blog a pagamento intitolato Vale tutto e, per pubblicizzarsi, ha attirato l'attenzione scatenando una "tempesta di merda" ("shitstorm") su una persona presa a caso su Internet, cioè la ristoratrice, tramite i tanti provocatori telematici anonimi ("troll") di cui si serve abitualmente. La tempesta di merda ha fatto guadagnare visibilità anche al fidanzatino Lorenzo Biagiarelli, che ha attaccato la ristoratrice non solo con i post sui social network, ma pure con telefonate moleste, minacciandola nel caso non avesse risposto alle inutili domande preparate dalla Lucarelli. In altre parole, stalking bello e buono, che ha subito condotto la donna alla morte. Telefonare a casa di sconosciuti è in realtà un vecchio vizio della Lucarelli, a noi ben noto (perché lo ha fatto anche con noi).
Ma soprattutto, la storia della presunta recensione falsa non ha alcun interesse giornalistico: non è proprio una "notizia"! Non importa niente a nessuno se su Internet c'è una recensione falsa — anche perché ce ne sono miliardi, letteralmente — ma la Lucarelli deve insistere nello spacciarsi abusivamente come "giornalista" e quindi si aggrappa pure a "notizie" di questo tipo.
Secondo voi, una vita umana vale quanto una recensione odiata dalla Lucarelli e da Biagiarelli? E in che razza di società viviamo, se oggi si arriva a mettere alla gogna e fare a pezzi una persona per il gusto di acchiappare qualche "mi piace" in più e vendere due abbonamenti a un ridicolo blog trash? L'unico risultato concreto ottenuto da Biagiarelli e Lucarelli è far morire una madre di famiglia stimata da tutti i suoi conoscenti.
Come se non bastasse, non solo nessuno dei due soggetti ha mai chiesto scusa per questa gogna devastante, ma la Lucarelli continua a girare il coltello nella piaga: nel 2025, durante un'ospitata a Verissimo su Canale5, la finta giornalista ha avuto la faccia tosta di affermare che la ristoratrice le ha causato un "danno d'immagine".
E insiste: "Che mi frega a me se è morta quella? Evidentemente era malata, quindi si sarebbe uccisa lo stesso, anzi mi risulta che nella sua famiglia si sia ammazzato pure qualcun altro".
Selvaggia Lucarelli ha un tatuaggio nella parte interna dell'avambraccio destro, raffigurante una testa con aureola al contrario. Tatuarsi simboli religiosi capovolti è una pratica tipica di ambienti riconducibili a satanismo e occultismo. È inevitabile, quindi, collegare il suicidio di Giovanna Pedretti ai suicidi avvenuti quando, in provincia di Varese, era attiva una setta denominata Bestie di Satana: proprio come la Lucarelli, alcuni importanti membri dell'organizzazione si erano tatuati simboli rovesciati. Analogamente alla Lucarelli, anche gli ex leader delle Bestie di Satana sostengono di essere estranei ai misteriosi suicidi avvenuti nel loro ambiente, ma noi la pensiamo diversamente: se qualcuno si suicida subito dopo (o durante) le tue molestie, qualche domanda devi pur fartela, anche quando sei soddisfatto perché l'hai scampata dal punto di vista giudiziario.
Un ulteriore elemento in comune tra le Bestie di Satana e i seguaci (follower) della Lucarelli è l'obbedienza incondizionata al capo: proprio come le Bestie di Satana eseguivano gli ordini dei leader satanisti, i follower eseguono gli ordini della Lucarelli, specialmente nello scatenare le "tempeste di merda" ("shitstorm") contro le vittime. In entrambi i casi, la mancata obbedienza agli ordini, o un'eventuale opinione diversa da quelle del capo, comporta l'espulsione immediata dal gruppo (o il blocco sui social network) come forma di punizione e isolamento sociale.
Nell'elenco seguente, ci soffermeremo solo sui presunti suicidi, omettendo gli omicidi già accertati.
A Gallarate (VA), Andrea Bontade, alla guida di un'auto, si è volontariamente lanciato ad alta velocità contro un muro, morendo istantaneamente nell'impatto.
A Legnano (MI), Luca Colombo è stato trovato impiccato dentro casa, con un biglietto contenente due sole parole: "Sono perseguitato".
A Legnano (MI), Angelo Lombardo è stato trovato carbonizzato, dopo essersi dato fuoco nel cimitero locale.
A Sant'Angelo Lodigiano (LO), Giovanna Pedretti è stata trovata dissanguata sulla riva del fiume Lambro, dopo essersi tagliata le vene dei polsi.
Tutti questi suicidi sono accomunati dal fatto di essere stati frettolosamente archiviati, senza indagare a fondo su chi avesse perseguitato le vittime e sui motivi alla base del suicidio.
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