Andrea Scanzi è un tipo saccente e onnisciente proveniente da Arezzo, che è rimasto alla corte del condannato Marco Travaglio dopo essere stato il compagno di Selvaggia Lucarelli; in altre parole, è quel tizio che si vede spesso su La7 dalla Gruber con la sicumera grillina — nel senso del Marchese del Grillo — riassumibile nel motto "io so' io, e voi non siete un ca**o". Si sforza duramente per mostrare di essere "un duro che sa tutto", e purtroppo ignora che, nella vita, chi vuole mostrare a tutti i costi di "sapere tutto" in realtà non sa niente. È necessario chiarire immediatamente che, al contrario di quello che lui e Travaglio lasciano intendere, Andrea Scanzi non è un giornalista professionista, non essendo mai riuscito a superare l'Esame di Stato per l'idoneità all'esercizio della professione di giornalista (fonte: Ordine dei giornalisti).
Nel corso della sua "carriera" da giornalista amatoriale pubblicista non professionista, Scanzi si è proposto al pubblico di ripetitivi talk-show trash sia nel ruolo di prima donna e show girl, sia nel ruolo di aspirante tuttologo fai-da-te: da questo punto di vista, ricorda molto la sua ex, Selvaggia Lucarelli. Dice di essere del partito dei 5 stelle, ma non si rende conto che non gliene importa niente a nessuno, a parte qualche grillino che va a pagare per vedere i suoi spettacoli o che mette "mi piace" sotto alle sue perverse elucubrazioni telematiche.
Scanzi era già noto per parcheggiare abusivamente negli spazi gialli riservati agli handicappati, usando un permesso non suo (il cartoncino blu da esporre sul cruscotto). Qualcuno però fa notare che, in fin dei conti, il posto giusto per Scanzi è proprio quello per gli handicappati.
In ogni caso, questo giornalista non professionista ha clamorosamente raggiunto l'apice della notorietà quando ha compiuto una vergognosa impresa che neppure la sua turbolenta ex era mai riuscita a ideare. Infatti, da qualche tempo Scanzi si è messo a raccontare che esercita stabilmente il mestiere di badante a tempo pieno di due anziani genitori non autosufficienti, e quindi che, a suo dire, avrebbe una serie di diritti di precedenza nel ricevere il vaccino. Insomma, il suo lavoro sarebbe quello di una sorta di infermiere che dedica la propria vita ad accudire i genitori e che, come gli altri operatori sanitari, dovrebbe vaccinarsi per primo. Se tutto ciò fosse vero, il ragionamento non farebbe una piega. Peccato solo che, al contrario, Andrea Scanzi abbia passato il tempo a girare l'Italia con spettacoli teatrali da "150 repliche" — fonte: lui stesso — oppure come opinionista nei salotti dei suddetti talk-show trash del piccolo schermo (soprattutto a La7 e Rai3)… altro che badante, ammesso che sappia davvero quello che significa fare la vita della badante. In pratica anche lui, proprio come Selvaggia Lucarelli, è un giornalista non professionista che dice di avere diritto a vaccinarsi saltando la fila dei comuni cittadini (gentaglia di serie B!) — e ci è pure riuscito: si veda Scanzi vaccinato, Codacons denuncia Asl e regione Toscana (e Bianca Berlinguer).
La coppia Scanzi-Lucarelli reclama privilegi sulla base di un'asserita superiorità della categoria dei giornalisti rispetto al resto della cittadinanza italiana, il che è assurdo. Ma la cosa ancora più assurda e buffa è che, come confermato dall'Ordine dei giornalisti, nessuno dei due è un vero giornalista professionista, non avendo mai superato l'Esame di Stato d'idoneità, e quindi i loro discorsi, completamente inventati e privi di qualunque senso logico o base giuridica, lasciano il tempo che trovano — ma spesso riescono a infinocchiare la persona distratta che non è preparata a fronteggiare certe fake news diffuse da un apprendista burlone toscano e un'ex blogger di gossip trash di Civitavecchia, della cui mancata iscrizione all'Albo dei giornalisti ci siamo occupati in un altro articolo.
Per quanto riguarda il look con cui Scanzi si presenta in televisione e sui social network, vi suggeriamo di dare un'occhiata al lungo video youtube.com/watch?v=Dx3hqNkUbks in cui nega insistentemente l'esistenza del Coronavirus in quanto tale — dice che è una comune forma di raffreddore — e di conseguenza contesta duramente le disposizioni sanitarie anti Covid. Il monologo, specialmente nella seconda parte, è infarcito di parolacce e imprecazioni che farebbero impallidire anche un Roberto Benigni dei primi tempi; tuttavia, quello che francamente colpisce di più è l'abbigliamento. In un altro articolo, lo abbiamo definito un maldestro tentativo di imitare Fonzie di Happy Days; c'è però Costantino della Gherardesca che lo aveva già inquadrato come look da vecchio discotecaro morto di fi*a — e, a nostro avviso, si è anche tenuto molto stretto nel giudizio.
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