Chi ha la sfortuna di imbattersi negli onnipresenti post di Selvaggia Lucarelli sui social network, sa bene che questa finta giornalista ha il vizietto di mettere il becco nelle questioni giudiziarie degli altri, solitamente coinvolti da lei in risse trash a mezzo stampa, televisione, radio e Internet. In realtà, nessuno avrebbe tempo da perdere con i suoi battibecchi da pollaio, ma evidentemente fa fatica ad afferrare il concetto.
È pertanto acclarato il suo interesse morboso nello spifferare ai quattro venti gli ipotetici problemi altrui. Lei, però, si guarda bene dal raccontare di essere stata sommersa da condanne in sede civile per diffamazione. Spesso non paga i danni, e quindi bisogna ricorrere all'esecuzione forzata. Tuttavia, in questa pagina non abbiamo né spazio né tempo per parlare di condanne civili, e ci concentreremo sul penale (fatta eccezione per il caso Bibbiano, di cui ci occuperemo alla fine).
Selvaggia Lucarelli è stata condannata per diffamazione, con sentenza passata in giudicato, quando diffuse la fake news di body shaming — spacciata come assoluta anteprima… — secondo cui una bella concorrente di Miss Italia fosse un transessuale. La malcapitata di turno era Alessia Mancini (solo omonima dell'ex velina), all'epoca ventiquattrenne miss Lazio, "colpevole", secondo Selvaggia Lucarelli, di essere alta 1 metro e 84. Quanto basta per spingere il supremo giudice del web Lucarelli a inventarsi la storia secondo cui la miss fosse troppo alta per essere nata donna, e quindi fosse un ex uomo. Dal suo pulpito telematico privo di contraddittorio, la Lucarelli affermava che la ragazza si fosse da poco operata ai genitali e avesse ottenuto il cambio del nome anagrafico.
Miss Lazio scoppia a piangere dopo la bufala diffusa sul suo conto da Selvaggia Lucarelli.
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Viene spontaneo chiedersi: cosa ne sa la Lucarelli degli interventi ai genitali di chicchessia? Ovviamente non ne sa nulla, ma per Selvaggia Lucarelli è più importante raggranellare qualche click con condivisione dei suoi post trash. Inoltre, la fake news inventata dalla Lucarelli ha molto probabilmente falsato il risultato finale del concorso, poiché la miss era stata già premiata dalla giuria tecnica, ma, poco dopo le esternazioni della Lucarelli, guarda caso fu bocciata dal televoto degli spettatori da casa. Terminato il concorso di bellezza, Selvaggia Lucarelli è stata denunciata da Alessia Mancini per diffamazione aggravata.
Morale della storia: la prima sezione penale del Tribunale di Roma, in composizione monocratica, ha condannato Selvaggia Lucarelli per il reato di diffamazione (cfr. Corriere della Sera).
Sapete come aveva commentato la Lucarelli?
Non me portate le arance che me fanno acidità.
La blogger super-cafona di Civitavecchia mostra, come al solito, notevole serietà e rispetto, anche nei confronti delle donne e delle decisioni dei magistrati.
Comodo essere giustizialisti come fa la Lucarelli: qualunque persona con cui litiga dovrebbe essere sbattuta subito in galera, però quando i giudici condannano lei… diventano tutti brutti e cattivi. L'ultimo caso (al momento in cui scriviamo) si è verificato quando il giudice le ha dato torto nel procedimento penale scaturito dalla sua denuncia a Filippo Facci. Anche in questo frangente, la colpa sarebbe del giudice.
Tuttavia, la Lucarelli insiste e nega tutto: le sue accuse sarebbero state benefiche per la ragazza — sentite come si arrampica sugli specchi e con quale faccia tosta continua a offendere — in quanto l'avrebbero addirittura aiutata ad acquisire notorietà e quindi deve essere ringraziata per questo. Ma soprattutto, dice di non essere mai stata condannata! Infatti, la Lucarelli si è fiondata su Wikipedia — dove usa il nome utente Selvaggia Luca (senza "relli"), ma viene aiutata anche da un altro paio di account — per scrivere nella sua voce, senza allegare alcuna fonte o documentazione, che "il reato è prescritto" e quindi secondo lei non esiste. Peraltro, su Wikipedia non sono ammesse affermazioni senza fonte così gravi — in particolare nelle biografie, per le quali questa pratica fuorviante è esplicitamente vietata dalle linee guida di "Wikipedia:Uso delle fonti" — ma un amministratore fazioso fa "un'eccezione" per lei, alla faccia di chi deve invece rispettare le regole interne.
Negare le sentenze/condanne è un vizio della Lucarelli: in tempi più recenti, dopo essere stata condannata per avere diffamato Claudio Foti, la finta giornalista ha negato la validità della sentenza, perché lei "non era a conoscenza di questo procedimento". Ma l'atto di citazione le era stato regolarmente notificato! Niente da fare: Selvaggia Lucarelli continua a prenderci tutti per cretini.
A causa delle sue fake news, Selvaggia Lucarelli continua a ricevere denunce e querele sia da comuni cittadini sia da personaggi del variegato mondo dello spettacolo, quali Antonella Mosetti, Alba Parietti, Marco Castoldi alias Morgan, e decine di altri. In un articolo del giornale di De Benedetti "Domani", pubblicato il 26/1/2022, lei stessa riferisce che, quando squilla il telefonino, è sicura si tratti di una chiamata proveniente o da un call center di telemarketing, o dalla Polizia per notificarle qualche denuncia-querela, inclusa la DIGOS! Ma Selvaggia Lucarelli, intenta a raccontarci allegramente questo genere di aneddoto, non pare neppure rendersi conto della gravità della situazione.
Com'era prevedibile, l'asserita cultura giuridica della tuttologa fai-da-te Selvaggia Lucarelli — o nientologa, a seconda dei punti di vista — lascia a desiderare. Innanzitutto, se un reato viene prescritto non significa affatto che non c'è mai stato, ma vuol dire semplicemente che si considera estinto e non è più punibile perché è trascorso troppo tempo. Altro che "non c'è mai stato". Quindi la Lucarelli non può spacciarsi per innocente, come invece fa, perché avrebbe dovuto necessariamente ottenere una sentenza di assoluzione.
Inoltre, l'estinzione del reato per sopravvenuta prescrizione deve essere obbligatoriamente dichiarata dalla corte del tribunale. Senza questa indispensabile dichiarazione del giudice, con cui il processo si interromperebbe definitivamente, non ci può essere alcuna prescrizione. Nel caso della Lucarelli, nessuno ha mai visto la fantomatica dichiarazione/sentenza del tribunale. Sappiamo già come risponde: lei non vuole pubblicarla per motivi di "privacy". E certo, lo dice una che pubblica sempre le sentenze degli altri, ma guarda caso non pubblica mai le sue.
In ogni caso, la prescrizione non significa essere stati assolti, o tantomeno essere innocenti. Potrebbe farselo spiegare dal suo amico Travaglio, esperto di condanne perché lui stesso ha ricevuto una condanna penale passata in giudicato. Ma, di tutto ciò, Selvaggia Lucarelli se ne infischia, o forse non ha nemmeno capito di cosa stiamo parlando.
Un capitolo a parte meriterebbero le condanne penali definitive inflittele all'estero, per esempio a Panama. In questo caso, la Lucarelli non parla di prescrizione, ma si nasconde dietro un "non ne so niente" o "non me l'hanno mai detto", cioè la stessa banale scusa utilizzata per altre condanne in Italia.
Ricapitoliamo la vicenda. Nel luglio 2024, la nota emittente Radio105 annuncia che Selvaggia Lucarelli è stata condannata a Panama per diffamazione e truffa con sentenza passata in giudicato: aveva diffuso un falso scoop riguardante decine di abusi sessuali che però non erano mai esistiti. Purtroppo, la pena non è mai stata scontata, essendo la Lucarelli latitante in Italia. In effetti l'Italia è l'unico posto al mondo dove i condannati vengono mantenuti e premiati col canone RAI.
Come al solito, lei risponde dicendo di "non sapere niente di tutto questo". Ma come, litiga con chiunque tutti i santi giorni, e invece proprio adesso sta zitta e fa finta di niente?
Selvaggia Lucarelli è stata condannata più volte nella vicenda di Bibbiano, avendo accusato lo psicologo Claudio Foti di essere un violentatore di bambini anche se non era vero. Purtroppo, si trattava di una delle tante sparate acchiappa-click della diffamatrice seriale di Civitavecchia. Il disegno criminoso della Lucarelli è simile a quello già visto a Panama: acchiappare click accusando la gente di commettere violenze sessuali, per suscitare la curiosità morbosa degli sprovveduti che abboccano alle sue fake news sui social network e quindi guadagnare soldi dalla vendita di abbonamenti ai predetti sprovveduti.
Per il caso Bibbiano, Selvaggia Lucarelli deve complessivamente pagare più di 100.000 euro di risarcimento. Per la cronaca, sono stati condannati pure Marco Travaglio e Peter Gomez, per avere dato credito alla finta giornalista di Civitavecchia e averle attribuito l'improbabile ruolo di "editorialista" del giornale Il Fatto. È stato condannato perfino il giornale Domani di De Benedetti. Bravi, vi ostinate a dare fiato alla finta giornalista, ed ecco i risultati.
Tuttavia, per l'ennesima volta la Lucarelli dice di non sapere niente della condanna. Anzi, protesta perché "i giudici non mi hanno avvisata". Ridicola.
Nuova pesante tegola giudiziaria per la finta giornalista Selvaggia Lucarelli.
Da anni, Selvaggia Lucarelli diffama questo sito e vuole censurarlo, senza però esserci mai riuscita. D'altra parte, censurarlo è tecnicamente impossibile, ma non diteglielo: poveretta, non ha abbastanza intelligenza e non ha mai studiato le basi del funzionamento delle reti informatiche, e quindi è ancora convinta di poterlo censurare.
In particolare, i giudici hanno stabilito che il nostro sito esercita il diritto di informazione e di cronaca. Selvaggia Lucarelli non può definirsi "vittima" se qualcuno le fa notare la cosa più ovvia del mondo, cioè il suo titolo abusivo di "giornalista" in Italia. Né tantomeno può invocare la privacy se qualcuno parla delle sue condanne: trattandosi, nella maggior parte dei casi, di condanne per diffamazione, casomai dovrebbero essere le vittime della Lucarelli a invocare la privacy, e non certo un diffamatore seriale come lei.
Le minacce di Selvaggia Lucarelli, come "non devi parlare di questo altrimenti ti denuncio", sono quindi un goffo tentativo di censura.
Art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere."
La Lucarelli continua a intasare Procure e tribunali con le sue denunce ridicole. Il denaro pubblico destinato a Procure e tribunali va usato per questioni serie, non per i suoi battibecchi da pollaio. Per esempio, avrebbe potuto essere usato per fare chiarezza sul suicidio di Giovanna Pedretti.
Selvaggia Lucarelli non può censurare la verità, e non ci riuscirà mai.
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